Negli ultimi anni, le misure di regolarizzazione dei debiti fiscali si sono susseguite con frequenza.
Un segnale chiaro: lo Stato continua a cercare un equilibrio tra necessità di incasso e sostegno ai contribuenti in difficoltà.
La Rottamazione Quinquies, contenuta nel Disegno di Legge di Bilancio 2026 (ancora in fase di approvazione), rappresenta una nuova possibilità di “ripartire puliti” con il Fisco — ma anche una misura da valutare con attenzione, alla luce di condizioni più selettive e controlli più stretti.
🔹 Cosa prevede la nuova Rottamazione
La misura consente di definire in modo agevolato i debiti iscritti a ruolo affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Possono aderire tutti i contribuenti, persone fisiche e giuridiche, senza limiti di reddito.
Sono ammessi i carichi derivanti da:
- liquidazioni automatiche (art. 36-bis del DPR 600/1973, art. 54-bis e 54-ter del DPR 633/1972);
 - controlli formali (art. 36-ter DPR 600/1973);
 - contributi INPS omessi.
 
Sono esclusi, invece, i ruoli da accertamento, le irrogazioni di sanzioni, gli atti per registro, successioni e donazioni.
Il vantaggio resta quello tradizionale:
✅ stralcio totale di sanzioni, interessi di mora e aggio di riscossione.
Il contribuente potrà scegliere se pagare:
- in un’unica soluzione entro luglio 2026, oppure
 - a rate, fino a 54 rate bimestrali (10 anni) con interesse annuo del 4%.
 
Attenzione: il tasso è più alto rispetto alle precedenti rottamazioni (dove era al 2%), e una dilazione troppo lunga potrebbe comportare oneri finanziari significativi.
🔹 Le novità rispetto al passato
Le principali innovazioni introdotte sono:
- periodo di debiti più ampio, che copre oltre 20 anni;
 - rateizzazione fino a 120 mesi;
 - maggiore flessibilità in caso di piccoli ritardi di pagamento;
 - riduzione della soglia per il blocco delle compensazioni: il limite dei debiti scaduti che impedisce l’utilizzo dei crediti in F24 scende da 100.000 a 50.000 euro;
 - introduzione di un nuovo controllo automatico sull’IVA omessa, basato sui dati delle fatture elettroniche e delle LIPE, con sanzioni più severe ma ridotte se il contribuente regolarizza spontaneamente.
 
🔹 Possibili miglioramenti
Alcuni aspetti, già emersi nel dibattito parlamentare, potrebbero essere rivisti:
- estendere l’ambito temporale per includere anche i carichi più recenti;
 - rivedere il tasso d’interesse, oggi al 4%, per evitare che il beneficio della dilazione venga neutralizzato dai costi finanziari.
 
🔹 Un’opportunità da valutare con metodo
La Rottamazione Quinquies non è una “sanatoria facile”.
Richiede valutazioni preventive, un’analisi accurata delle cartelle e una stima della convenienza economica reale dell’adesione.
Per molti contribuenti può rappresentare l’occasione per regolarizzare la propria posizione fiscale, liberando risorse e ripartendo con maggiore serenità.
Per altri, invece, può essere più vantaggioso agire diversamente, sfruttando strumenti di rateazione ordinaria o altre forme di definizione.
In sintesi:
la Rottamazione Quinquies può essere un’opportunità, ma va gestita con criterio e pianificazione.
Il testo è ancora in fase di approvazione, e sarà fondamentale monitorare eventuali modifiche prima dell’entrata in vigore definitiva.
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Dott. Francesco Schimmenti
			
					
												
		
		
		
		
		
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