Dal 2025 entra in vigore una novità importante: l’aliquota IRES scende dal 24% al 20%, ma non per tutti.
Si tratta di un incentivo destinato alle imprese che scelgono di rafforzarsi e crescere, anziché limitarsi a distribuire gli utili.
Chi può accedere
Sono ammesse le società soggette a IRES (Srl, Spa, cooperative, enti commerciali, stabili organizzazioni estere).
Restano escluse quelle in liquidazione, in contabilità semplificata o che non producono reddito d’impresa in modo analitico.
Cosa serve per ottenere lo sconto fiscale
Per beneficiare dell’aliquota ridotta al 20% bisogna rispettare tre condizioni fondamentali:
- Accantonare gli utili 2024
Almeno l’80% degli utili deve restare in azienda, destinato a riserve o a copertura di perdite, e non distribuito ai soci.
Inoltre, una parte di questi utili (almeno il 30%) dovrà essere utilizzata per nuovi investimenti. - Fare investimenti “rilevanti” entro il 2026
Parliamo di progetti di digitalizzazione e innovazione (macchinari e software 4.0), di efficienza energetica (impianti e sistemi 5.0) o di produzione da fonti rinnovabili per autoconsumo.
Sono esclusi invece investimenti di pura formazione. - Aumentare l’occupazione
Nel 2025 l’impresa deve assumere almeno una persona a tempo indeterminato (o comunque aumentare il personale stabile dell’1%) e non deve ricorrere alla cassa integrazione, salvo eventi straordinari non imputabili all’azienda.
Quanto si risparmia
Il vantaggio è concreto: l’aliquota IRES scende di 4 punti, dal 24% al 20%.
C’è però un limite: il risparmio d’imposta non può superare il costo degli investimenti effettivamente sostenuti e rimasti a carico dell’impresa.
In altre parole, il beneficio cresce solo se crescono anche gli investimenti.
In sintesi, l’IRES premiale 2025 è un’occasione per chi sceglie di trattenere gli utili in azienda, reinvestirli in innovazione e persone e rafforzare così la propria competitività.
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Dott. Francesco Schimmenti
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