L’Italia è un paradiso fiscale?
Certo le imposte ci sono, e spesso sono anche elevate.
Tuttavia, esiste una realtà meno evidente ma altrettanto vera: conoscere bene le regole del sistema fiscale consente, in modo perfettamente legale, di ridurre significativamente il carico tributario.
Se sei un imprenditore, limitarti a “far quadrare i conti” alla fine dell’anno non è sufficiente. Così come hai una strategia per vendere, produrre o crescere, è fondamentale sviluppare anche una strategia fiscale. Solo così puoi ottimizzare le risorse e proteggere la tua impresa nel tempo.
Detrazioni e deduzioni: il primo strumento da conoscere (e utilizzare al meglio)
Quando si parla di risparmio fiscale in Italia, spesso si pensa a trucchi, sotterfugi o pratiche borderline. In realtà, la prima e più importante leva da attivare è semplicemente quella di usare bene ciò che la legge già prevede.
Ecco alcune spese deducibili o detraibili che ogni imprenditore dovrebbe conoscere:
- 💼 Spese di rappresentanza: cene, omaggi, eventi aziendali. Se ben documentate e coerenti con il fatturato, sono deducibili.
- 🚗 Auto aziendali: anche se non al 100%, la deduzione è possibile. Stesso discorso per il carburante o le altre spese, se tracciato correttamente. Se utilizzi i rimborsi puoi far salire anche la percentuale di deduzione.
- 🧠 Formazione del personale: corsi, aggiornamenti, coaching… se serve a far crescere l’azienda, è deducibile.
- 🎁 Welfare aziendale: buoni spesa, asili nido, palestre. Non solo deducibili per l’azienda, ma esenti da contributi per i dipendenti.
- 🏗 Bonus edilizi e super ammortamenti: ristrutturazioni di immobili strumentali, investimenti in capannoni o uffici. Alcuni bonus arrivano fino a percentuali importanti.
- 🏭 Beni strumentali e innovazione: i famosi crediti d’imposta consentono di recuperare soldi degli investimenti, ad esempio nel settore della tecnologia e della digitalizzazione.
La maggior parte di queste agevolazioni esiste già. Il problema è che in pochi le conoscono e le pianificano in anticipo.
Immobili e plusvalenze: l’importanza del tempismo
Una norma particolarmente favorevole, ma poco conosciuta, riguarda la vendita degli immobili. Se possiedi un immobile da più di cinque anni, e non lo hai ristrutturato o costruito per rivenderlo, la plusvalenza che realizzi con la vendita è completamente esente da imposte. In altre parole: nessuna tassa.
Questa regola rappresenta una leva fiscale molto potente, soprattutto per chi possiede immobili a reddito o li gestisce all’interno di una società semplice.
La Participation Exemption: tassazione agevolata per SRL e holding
Se sei titolare di una SRL o di una holding, conoscere il regime della Participation Exemption (PEX) è fondamentale. Si tratta di un meccanismo che, se si rispettano alcune condizioni, come il possesso continuativo della partecipazione per almeno dodici mesi e l’operatività della società partecipata, consente di detassare il 95% delle plusvalenze.
In termini pratici, significa che su una plusvalenza di un milione di euro, l’imposizione fiscale si applicherà solo su 50.000 euro. Con l’aliquota IRES al 24%, l’imposta da versare sarà di appena 12.000 euro. Ovvero, solo l’1,2% sul totale.
Ma non finisce qui. Anche i dividendi ricevuti da società partecipate sono soggetti a una detassazione del 95%. Se una holding riceve 100.000 euro di utili da una controllata, le imposte saranno dovute solo su 5.000 euro, pari a 1.200 euro con l’IRES. Una struttura societaria ben progettata permette quindi di ottimizzare la tassazione e rendere molto più efficiente la circolazione della liquidità tra imprese.
Società semplici: protezione patrimoniale e passaggio generazionale
La società semplice è uno strumento ancora sottovalutato, ma con un potenziale enorme. Non svolge attività commerciale, ma può detenere immobili, partecipazioni in altre società e strumenti finanziari. È perfetta per chi desidera proteggere il proprio patrimonio e pianificare il passaggio generazionale in modo ordinato e con vantaggi fiscali.
Per chi ha immobili da mettere al sicuro, partecipazioni da trasmettere ai figli o semplicemente vuole una “cassaforte” giuridica per il patrimonio familiare, rappresenta una soluzione flessibile e con una fiscalità molto favorevole.
Strumenti avanzati per una pianificazione ambiziosa
Chi guarda lontano può considerare strumenti ancora più sofisticati, come le holding strutturate per la gestione dei flussi finanziari e delle partecipazioni, oppure i trust familiari, utili a separare e proteggere il patrimonio personale.
Anche i fondi patrimoniali possono essere una scelta strategica, ad esempio per proteggere la casa da eventuali debiti aziendali. Infine, in certi contesti può essere utile creare società veicolo per investimenti immobiliari o finanziari, così da separare il rischio operativo dagli asset strategici.
Conclusione: l’Italia è davvero il problema, o manca solo la strategia giusta?
La verità è che l’Italia, pur non essendo un paradiso fiscale in senso stretto, può diventarlo per chi conosce bene le regole del gioco. Ogni decisione fiscale è anche una decisione strategica. Per questo ogni imprenditore dovrebbe porsi una domanda fondamentale: “Sto davvero pagando solo ciò che è dovuto, o sto regalando soldi allo Stato per mancanza di consapevolezza?”
La differenza tra chi subisce le tasse e chi le governa spesso sta tutta nella conoscenza – e nella capacità di fare scelte informate e lungimiranti.
Dott. Francesco Schimmenti
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